Chi non ha paura è un pazzo. Ed io a parlare dell’album che mi accingo a trattare oggi ho invece proprio una gran paura. Perché quello di oggi è assolutamente una pietra miliare. Dell’inverno tra il 1986 e il 1987 ho un
Era l’estate dei miei 13 anni, della mia appendicite/peritonite, dell’Italia campione mondiale in Spagna, di Pertini al Bernabeu, di un caldo pazzesco su tutta la penisola italiana, certamente l’estate più calda che io mi possa ricordare e di quello di
Detta così suona un po’ strano perché invece dal punto di vista della musica è noto che a tempo ci vado benissimo, al punto da fare spesso impazzire il mio batterista che invece è più propenso a cali e riprese
E’ difficile e impegnativo parlare di un disco come quello di Alberto per vari motivi: prima di tutto perché è un disco “bello bello in modo assurdo”, secondo perché Alberto è da molto più di trent’anni un amico, un vero
Io sono nato innamorato della musica. Ma il mio “imprinting” viene da un artista country, nativo americano, che girava a ripetizione nel mangianastri di mia sorella, in cui “l’estetica della canzone” cioè oltre alla struttura di base anche la forma, l’esecuzione,
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