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1987 – Appetite for destruction – Guns N’Roses – Geffen

1987 – Appetite for destruction – Guns N’Roses – Geffen

Giugno 18, 2015 Diceilsaggio 0 1206

gnrfront

 

Nel Marzo del 1985 dalle ceneri degli L.A. Guns e degli Hollywood Rose nascono ufficialmente i Guns N’Roses per opera di Axl Rose (voce e piano) e Izzy Stradlin (chitarra), entrambi provenienti dagli Hollywood Rose, e di Tracii Guns (chitarra), Ole Beich (basso) e Rob Gardner (batteria) provenienti dagli L.A. Guns che decisero di fondersi e di dare a questa fusione il significativo e simbolico nome composto da parti di entrambi i nomi delle due vecchie band.

Il nome è anche un incontro tra due diverse personalità, quella violenta e dalla vita difficile (Guns) e quella melodica e romantica (Roses). Una dualità che perdurerà per l’intera durata della vita della band.

Dopo poco Beich fu il primo ad andarsene (purtroppo nel 1991 scomparve, a causa degli effetti di una vita di eccessi e di delusioni, affogato in un lago a pochi km da casa in Danimarca) e venne rimpiazzato da Duff McKagan. Dopo qualche concerto e pochi mesi anche Guns e Gardner tornarono da dove erano venuti, rifondando gli L.A. Guns; il primo venne rimpiazzato da Saul “Slash” Hudson e per un po’ la band decise di non assumere un batterista, ma dopo un po’, moltiplicandosi gli impegni dal vivo decisero di prendere (secondo quanto riferito da Slash) “il primo che fosse pronto a partire in tour subito” e la scelta cadde quindi su Steven Adler.

La band aveva quindi raggiunto l’assetto che l’avrebbe portata al successo e intraprese un tour sulla costa ovest fino a raggiungere Seattle.

Una volta tornati a Hollywood affittarono un magazzino dove in realtà vivevano anche e mantenendolo con lavori occasionali cominciarono davvero a produrre la loro versione personalizzata della musica che stava diventando di moda in zona, lo sleaze metal.

Qualche produttore si interessò subito ai primi provini della band, Tom Zutaut della Geffen arrivò perfino a pubblicare comunicati stampa in cui affermava che facessero schifo, per avere più tempo però per ascoltarli e farli crescere prima di investire su una produzione seria. Ma di lì a poco tirò fuori 75.000 $ (che ai tempi erano una discreta cifra) e scritturò Alan Niven per farlo essere il primo manager della band.

In breve i Guns produssero con Niven l’EP Live ?!*@ Like a Suicide in diecimila copie, un disco che suonava come un album dal vivo, però in studio, con la produzione della band, un EP fatto apposta per cercare di fare sentire materiale grezzo a un vero produttore.

A questo punto la Geffen decise di dare il via libera alla band perché registrasse il suo primo vero album, per la produzione del quale in un primo tempo era stato contattato Paul Stanley dei Kiss, il quale dopo un po’ rifiutò dopo che gli venne negata la possibilità di mettere mano alla stesura delle canzoni dell’album e di intervenire sulla composizione del kit di batteria di Adler. Si cercò di assumere John “Mutt” Lange considerato il suo impatto sui Def Leppard, ma il suo ingaggio richiedeva spese eccessive, quindi alla fine la produzione venne affidata al giovane Mike Clink.

Nel dicembre del 1986 la band e Mike Clink entrarono ai Rumbo Studios, al 20215 di Saticoy Street, a Canoga Park, un distretto di Los Angeles lontano dalla strip di Hollywood da cui Clink cercava di tenere lontana la band per darle la migliore concentrazione possibile.

I tecnici che si occuparono delle registrazioni furono vari: Andy Udoff, Dave Reitzas, Jeff Poe, Julian Stoll, Micajah Ryan, Victor Deyglio.

I turni di registrazione furono piuttosto movimentati perché la band non registrava insieme, si lavorò a tracce separate. Slash registrava dal tardo pomeriggio alla sera. Axl cantava soprattutto alla notte. Tutto questo costrinse Clink a turni anche di 18 ore lavorative al giorno con un costo totale vicino ai 400.000 dollari.

Axl Rose fece spendere un sacco di tempo perché cantava “riga per riga” per mantenere un’intonazione perfetta e questo maniacale perfezionismo lo portò da subito ad un reale distacco dalla band, che mentre lui cantava se ne andava bighellonando per la città.

Le batterie di Steven Adler invece furono registrate in soli sei giorni.

Slash era entrato in profonda crisi perché non riusciva a trovare il giusto suono che aveva in mente, ma alla fine risolse con quello che ancora oggi a trent’anni di distanza è il suo marchio di fabbrica: Gibson Les Paul custom con prevalente uso del pick up al manico e Marshall AFD100 col gain “a manetta”.

Una volta terminate le registrazioni in California la truppa si trasferì a Manhattan per le ultime sovraincisioni e il mix effettuati da Steve Thompson e Michael Barbiero presso gli studi Mediasound.

Il mastering finale viene sempre effettuato a New York inizialmente da George Marino e successivamente l’album viene ri-masterizzato da Barry Diament presso gli Sterling Sound.

Tutti e 12 i pezzi sono accreditati ai cinque componenti della band, ma in realtà cercheremo di vedere brano per brano che effettivamente ogni canzone ha per lo più un solo autore.

L’album esce il 21 Luglio del 1987 e poco dopo viene ritirato dal commercio a causa di un paio di dispute legali legate alla copertina che raffigura l’opera di Robert Williams chiamata appunto “Appetite for destruction” un quadro troppo esplicito che rappresenta un mostro volante intento a difendere una ragazza svenuta che sta per essere stuprata da un robot (inoltre Williams intentò causa alla band per l’uso abusivo della sua opera sulla primissima copertina dell’album). Dopo che molti magazzini si rifiutarono di ordinare il disco ne fu pubblicata una nuova versione che ha una copertina sul cui sfondo nero è rappresentato il tatuaggio di Axl con i teschi delle teste dei cinque membri della band incastonate su una croce.

Scorriamo le 12 tracce:

  1. WELCOME TO THE JUNGLE: Mitica apertura dell’album con una delle canzoni più rappresentative di sempre dell’intera produzione della band. La genesi del testo si perde ormai nella leggenda metropolitana e riguarda l’incontro di Axl con un homeless che nell’intento di spaventarlo gli pronunciò quella frase. Ma alcune volte Axl ha affermato di essere stato a Downtown LA, altre a Seattle, altre ancora addirittura a Manhattan, tanto che la storia ha perso un po’ della sua credibilità di fondo.
  2. IT’S SO EASY: Il primo singolo estratto dall’album è stato scritto dal bassista McKagan assieme a West Arkeen ancora prima di entrare nei Guns. Pezzo molto diretto che presenta strutture molto simili a quelle presenti anni dopo nell’intero movimento grunge.
  3. NIGHTRAIN: Un’altro dei pezzi più famosi della band. Porta la firma dei due chitarristi Izzy e Slash. Parla della vita negli enormi sobborghi di Los Angeles, ma nello stesso tempo anche del Night Train Express, un vino californiano molto famoso presso la band nei propri disperati primi tempi per i suoi bassissimi prezzo e qualità.
  4. OUT TO GET ME: Stesse tematiche del brano precedente, ma con maggiore puntualizzazione relativa al tema della droga. Un brano che mostra come tra le varie influenze della band c’è sicuramente anche quella degli AC/DC.
  5. MR.BROWNSTONE: Anche questa scritta da Izzy e Slash, tratta ovviamente di eroina (Brownstone è sinonimo di eroina) ed è stata scritta mentre i due erano con le rispettive fidanzate a casa di Izzy a farsi e a lamentarsi per essere diventati dei tossici. E’ la prima canzone scritta dalla band dopo la firma del contratto con la Geffen.
  6. PARADISE CITY: Un’altra pietra miliare del repertorio della band. Parte lenta per terminare punk. E’ forse l’unica canzone del disco scritta a 10 mani dalla band. Erano sul retro di un van quando Slash cominciò a suonare l’intro della canzone e Axl cominciò con le parole che poi sono rimaste scolpite nella storia “Take me down to the Paradise City, where the grass is green (con ogni significato possa essere dato a questa frase) and the girls are pretty“.
  7. MY MICHELLE: Venne scritta da Izzy e Axl. Riguarda una groupie, Michelle Young, amica della fidanzata di allora di Slash. Una sera si trovava in auto con Axl quando per la radio passò Your song di Elton John e lei disse che avrebbe voluto che qualcuno le dedicasse una canzone. Axl lo fece quasi subito, ma ne uscì un pezzo tremendamente romantico e sdolcinato. Non ne fu soddisfatto e la riscrisse in maniera più esplicita e onesta, trattandosi di una groupie. Tutta la band era convinta che la Young se la sarebbe presa. Così non fu e la canzone è ancora lì.
  8. THINK ABOUT YOU: Altra canzone di Izzy, altra canzone d’amore, anche se meno esplicita della precedente.
  9. SWEET CHILD O’ MINE: La canzone che universalmente identifica i Guns e principalmente identifica Slash, autore del mitico riff di chitarra di apertura (considerato il più famoso di sempre) con quel suono inconfondibile. Il brano è di Axl e parla della sua ex moglie Erin Everly, allora sua fidanzata, in toni assolutamente elegiaci.
  10. YOU’RE CRAZY: Brano prettamente punk, sicuramente il più veloce del disco. Scritta da Izzy e Axl, dedicata a un amore fallito.
  11. ANYTHING GOES: Una canzone che risale ai tempi in cui Axl e Izzy militavano ancora negli Hollywood Rose con Chris Weber che ne è coautore. Anche questa come My Michelle tratta molto esplicitamente di temi erotici.
  12. ROCKET QUEEN: Scritta da Slash e da Duff quando suonavano ancora nei Road Crew. Il testo è di Axl e tratta della sua relazione con una ragazza (Barbi Von Grief, ai tempi minorenne, ma nonostante questo piuttosto “conosciuta” per determinate abilità) che lui frequentava quando entrambi stavano per entrare ognuno in una propria band. I suoni abbastanza espliciti udibili nel break della canzone sono invece stati registrati dal fonico Steve Thompson mentre Axl stava facendo sesso in studio con Adriana Smith, che ai tempi era la fidanzata di Adler…

Un disco incredibile, che ha venduto più di 30 milioni di copie. Imperdibile, ha cambiato radicalmente un’epoca.

Alla prossima.

gnrback

Alan NivenAndy UdoffAxl RoseBarry DiamentChris WeberDave ReitzasDuff McKaganGeorge MarinoIzzy StradlinJeff PoeJulian StollMicajah RyanMichael BarbieroMike ClinkMutt LangeOle BeichPaul StanleyRob GardnerSlashSteve ThompsonSteven AdlerTom ZutautTracii GunsVictor Deyglio
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